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Anoressia nervosa: come riconoscerla e guarire

Chi colpisce l'anoressia nervosa? 

L'anoressia nervosa è una grave malattia psichiatrica caratterizzata dal rifiuto ostinato del cibo, grave dimagrimento fisico fino all'estrema cachessia ed alterazioni ormonali, in particolare del ciclo ovarico nelle donne. L'anoressia nervosa colpisce soprattutto donne durante l'adolescenza, ma non è raro che possa manifestarsi in donne adulte o nei maschi. 

Le cause dell'anoressia nervosa non sono bene conosciute, ma una delle teorie più accreditate riguarda un alterato rapporto con la figura genitoriale, in particolare con la madre. Nella maggior parte dei casi, coloro che soffrono di anoressia sono persone molto precise, ordinate, che eccellono in diversi ambiti della propria vita (hanno ottimi risultati negli studi, nelle attività sportive, sono "brave ragazze") ma non riescono a compensare la grave carenza affettiva nei confronti di uno o di entrambi i genitori e tentano, in questo modo, di attirare l'attenzione su di sé.  

Le alterazioni endocrine nell'anoressia nervosa 


Le alterazioni endocrine osservate nell’anoressia nervosa sono indicative di una disfunzione ipotalamica, ma non sono specifiche, sono analoghe a quelle osservate in altre condizioni di estremo dimagramento e sono reversibili se la paziente riprende a nutrirsi. 


Secondo l’ipotesi di Frisch e Revelle, il menarca coinciderebbe con il raggiungimento di un “peso critico” e di un “critico rapporto tra tessuto adiposo e peso corporeo”. Questo valore sarebbe in grado di scatenare i fenomeni puberali aumentando il metabolismo degli steroidi a livello del tessuto adiposo e una modificando la responsività ipotalamica agli steroidi gonadici. Nelle pazienti con anoressia nervosa la riduzione del peso e del tessuto adiposo al di sotto dei “livelli critici” provocherebbe la “regressione” della regolazione secretoria delle gonadotropine secondo le modalità proprie delle prime fasi della pubertà

Si verifica una “regressione” dell'asse ipotalamo-ipofisi-gonadi a quello dell'epoca puberale, con alterazioni del ciclo ovarico fino all'amenorrea (assenza completa del flusso mestruale) e anovulazione. La concentrazione in circolo di LH ed FSH è diminuita, con aumento del rapporto FSH/LH. La pulsatilità secretoria di LH, propria della donna in età fertile, è sostituita da variazioni legate al ritmo sonno-veglia, come avviene in epoca puberale. Anomala è pure la risposta delle gonadotropine alla somministrazione di GnRH, con ridotta liberazione di LH e liberazione di FSH tardiva ed esagerata, simile a quella che si ha in età puberale. A livello ovarico si formano cisti follicolari multiple (sovrapponibile all'epoca puberale). 

I livelli plasmatici di cortisolo tendono ad essere elevati, con riduzione delle variazioni circadiane in circa il 50% delle pazienti. L’ipercortisolemia non è causata da un’aumentata produzione, ma da un rallentamento dei processi di eliminazione (aumento dell’emivita e diminuzione della velocità di clearance metabolica); è corretta dalla somministrazione di T3. 

La concentrazione di T4 è in genere normale, quella di T3 è spesso ridotta con aumento del reverse T3 (biologicamente inattivo). Questo assetto ormonale, caratteristico della “euthyroid sick syndrome”, ha lo scopo, grazie alla minor formazione di T3, di regolare ad un livello più basso il metabolismo energetico nel tentativo di compensare il ridotto apporto di sostanze alimentari. In circa un terzo dei casi è presente un diabete insipido parziale che può essere corretto con la somministrazione di ADH.

Come diagnosticare l'anoressia nervosa 

I segni clinici di ordine generale (ipotensione, ipotermia, ipokaliemia, anemizzazione) sono analoghi ad altre condizioni di malnutrizione cronica. La diagnosi è quindi basata da un lato sull’età, il sesso del paziente e l’atteggiamento distorto nei riguardi di tutto quanto riguarda l’alimentazione e il peso corporeo e sulla sulla rigorosa esclusione di ogni malattia organica cachettizzante.

Come si guarisce dall'anoressia nervosa 

La terapia è psichiatrica e presenta notevoli difficoltà. Nei casi gravi è indispensabile nutrire la paziente attraverso una sonda nasogastrica e/o per via parenterale, correggendo eventuali squilibri elettrolitici, l’anemia, le carenze vitaminiche. Irrilevanti i mezzi farmacologici: antiserotoninici, steroidi anabolizzanti. La somministrazione di ormoni (estroprogestinici ed altri) non ha alcuna utilità pratica. 

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