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Ipotiroidismo subclinico: rischi ed infertilità

Cos'è l'ipotiroidismo subclinico? 

Si parla di "ipotiroidismo subclinico" quando agli esami della funzionalità tiroidea si riscontra solo un aumento della concentrazione ematica di TSH (tra 5-10 mU/l) o ormone tireostimolante con valori normali di ormoni tiroidei. E' una condizione molto comune, in particolare nelle donne adulte. 


Spesso l'ipotiroidismo subclinico viene diagnosticato casualmente nel corso di esami generali e l'endocrinologo non ritiene opportuno impostare una terapia. I sintomi dell'ipotiroidismo sono totalmente assenti o presenti in modo lieve: stanchezza cronica, metabolismo lento con tendenza all'aumento di peso, debolezza muscolare, edemi periferici. 

Cosa causa l'ipotiroidismo subclinico? 

Un'iniziale deficit della funzione della ghiandola tiroide (tuttavia ben compensato dall'aumento del TSH) può essere legato a pregresse tiroiditi autoimmuni passate inosservate, o da farmaci assunti in passato (amiodarone, litio, interferone). 
Spesso sono presenti in circolo autoanticorpi diretti contro vari costituenti della tiroide, in particolare: autoanticorpi anti-tireoglobulina e anti-tireoperossidasi, segno di un attacco alle cellule tiroidee. 

Quali sono i rischi dell'ipotiroidismo subclinico
La presenza di un iniziale danno alla tiroide ben compensato segnala il rischio di evolvere in una forma di ipotiroidismo conclamato e di sviluppo di un gozzo (aumento di volume della tiroide): questo rischio è maggiore in caso di positività anche degli autoanticorpi. 

Questa condizione può provocare infertilità nelle donne in età fertile provocando disfunzioni dell'ovulazione. Per screening, si consiglia il dosaggio del TSH e ormoni tiroidei ogni 5 anni nelle donne di età superiore ai 35 anni; anche in gravidanza avviata, l'ipotiroidismo subclinico della madre influenza negativamente sviluppo neuropsicologico e la sopravvivenza del feto e predispone all’ipertensione gravidica e alla tossiemia. 


Esiste una terapia per l'ipotiroidismo subclinico?

L'ipotiroidismo subclinico va trattato con Eutirox (L-tiroxina) per prevenire l'evoluzione in ipotiroidismo conclamato. Alcuni endocrinologi preferiscono non trattare isolati aumenti del TSH con livelli normali di ormoni tiroidei e assenza di sintomi. Regolari controlli di laboratorio ripetuti annualmente possono suggerire il momento più adatto per iniziare la terapia. 

La terapia potrebbe essere iniziata se si notano anche sfumati disturbi cognitivi, deficit della memoria, e infertilità: la terapia con L-tiroxina può ristabilire l’ovulazione! Se hai cicli mestruali totalmente irregolari, con ovulazione non sempre presente (alcuni mesi non hai dolori al basso addome, tipici dello scoppio del follicolo) o manca totalmente il muco fertile puoi chiedere al tuo medico se sia il caso di approfondire la situazione.  

Una dose quotidiana di 25-75 γg al giorno di Eutirox è sufficiente a normalizzare il TSH. Nei soggetti coronaropatici è meglio iniziare con 12,5-25 al giorno, aumentando, se necessario la dose. 

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